Dopo la recensione di "C'è un cadavere in biblioteca", ecco quella su un secondo libro di Agatha Christie: Il pericolo senza nome.
Ecco la trama:
Hercule Poirot ha deciso di ritirarsi a vita privata, concedendosi anche un periodo di riposo sulla costa della Cornovaglia. Per un vecchio segugio come lui, tuttavia, la passione della caccia ai criminali continua a essere forte. Così, quando uno sconosciuto attenta alla vita di una bella ragazza proprio davanti ai suoi occhi, l'investigatore belga è subito pronto a riprendere l'attività . Il primo problema da risolvere consiste nel convincere Nicky, vittima di una serie di incidenti quanto meno improbabili, che nonostante l'assenza apparente di motivi qualcuno la vuole veramente uccidere; il secondo sarà risolvere il mistero di un omicidio non commesso. Non ancora, almeno.
Come forse ricorderete, nella prima recensione di un libro della Christie, avevo scritto che Miss Marple era una persona adorabile. Purtroppo non ho apprezzato allo stesso modo il personaggio di Hercule Poirot. Personalmente è troppo pieno di sè e per questo il voto complessivo che darò al libro sarà penalizzato.
A parte il fatto che non abbia apprezzato uno dei protagonisti del romanzo non vuol dire che la storia mi abbia deluso, anzi. Come al solito la Christie riesce a celare gli indizi sotto particolari insignificanti che emergono nel corso della lettura. Il lettore, per quanto ci provi, non riesce a capire cosa è successo e, il finale, lascia sorpresi. La narrazione è scorrevole e la scrittura della Christie continua a piacermi. La scrittrice riesce sempre a manipolare la mente di chi legge in modo che questa non riesca a scovare il colpevole prima della fine del romanzo.
Insomma, anche se "c'è un cadavere in biblioteca" continuerà a piacermi di più, ho trovato anche questo libro molto ben scritto e piacevole da leggere.
Costo: €10
Pagine: 210
Voto libro: 8 e mezzo